Mercoledì 6 novembre 2024 alle 18:00, la Biblioteca Civica “Pietro Acclavio” ospiterà la presentazione del libro “Frammenti. Sante Polito l’uomo e l’artista”, pubblicato da Edizioni Esperidi. Curato da Gianluca Marinelli, il volume è introdotto da Vittorio De Marco e arricchito dai contributi di Debora Artuso, Anna Maria De Vittorio, Piero Marinò, Francesco Giannoccaro, Antonio Basile, Adriano D’Altri e Gianluca Marinelli.
I proventi della vendita del libro saranno destinati al reparto di Onco-ematologia Pediatrica dell’Ospedale “SS. Annunziata” di Taranto, tramite l’associazione “Simba”.
Porteranno i saluti: Giovangualberto Carducci, presidente della Società di Storia Patria della Puglia, sezione di Taranto, Gianluigi Pignatelli, direttore della biblioteca comunale “Pietro Acclavio”, e Giovanni De Giorgio, presidente dell’associazione “Amici di Manaus”. Parteciperanno il curatore Gianluca Marinelli e gli autori Debora Artuso, Antonio Basile, Adriano D’Altri e Annamaria De Vittorio, insieme alla storica e critica d’arte Lia De Venere e a Debora Cinquepalmi, presidente dell’associazione “Simba”.
L’iniziativa sarà coordinata da Mariolina Alfonsetti, consigliere della Società di Storia Patria della Puglia, sezione di Taranto.
Il libro
Il volume offre un ritratto corale e appassionato di Sante Polito (1947-2021), ripercorrendo la sua evoluzione artistica, dalle prime sperimentazioni esistenzialistiche degli anni ’60, caratterizzate da un forte espressionismo, fino alle opere polimateriche segnate da riflessioni antropologiche, che delineano uno dei profili più significativi della scultura contemporanea pugliese. La sua ricerca si sviluppa dapprima su un tracciato figurativo, per poi abbracciare l’astrattismo organico e costruttivista, dando vita a un linguaggio simbolico di grande impatto visivo e concettuale. Non mancano nel lavoro di Polito istanze di denuncia delle contraddizioni del modello di sviluppo industriale che aveva preso piede nel territorio della provincia di Taranto, dove l’artista opera. A partire dagli anni ’80 apre ai territori della cultura materiale e si orienta verso un approccio antropologico, dove l’uso della pietra e di reperti appartenenti alla civiltà contadina diventa mezzo per esplorare la continuità storica e il rapporto tra uomo e ambiente. Il libro si arricchisce inoltre di un’antologia critica ragionata, di una selezione delle principali opere e dei progetti pubblici realizzati dall’artista, nonché di una raccolta di testimonianze di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo, offrendo così un prezioso spaccato di storia sociale, che illumina non solo la figura di Polito, ma anche il contesto culturale in cui ha operato.